lunedì 13 giugno 2011

Il Dijon e l'arte della pesca nelle serie inferiori


Meritava di essere celebrata con tutti gli onori del caso la prima volta in Ligue 1 del Dijon Football Côte d’Or, nato nel 1998 dall’unione di Cercle Dijon e Dijon FC e terzo club nella storia della Borgogna dopo AJ Auxerre e FC Gueugnon che godrà del privilegio di giocare nella massima serie: e così i protagonisti dell’impresa sfilano sul pullman scoperto tra due ali di folla festanti e poi vengono ricevuti in municipio dal sindaco e senatore François Rebsamen e decorati con una medaglia per aver dato lustro alla Città dei Duchi. La ciliegina sulla torta è la presenza di Florent Malouda (nella foto AFP, nel corso della conferenza stampa), che nell’occasione ufficializza il suo ingresso nel capitale azionario della società, una prima assoluta in Francia per un calciatore in attività: nella conferenza stampa di rito, racconta di come sia stato attratto dal progetto sottopostogli dall’amico Bernard Gnecchi, il presidente del club, con la prevista creazione di un centro di formazione che avrà anche una forte valenza sociale, con grande attenzione rivolta all'aspetto educativo dei ragazzi e facilitazioni per i giovani provenienti da Haiti e Guyana, di cui il centrocampista del Chelsea già si occupa attraverso la sua fondazione “One Love”; nell’ottica dirigenziale, è anche e soprattutto un’intelligente scelta strategica per evitare una competizione che sarebbe perdente in partenza con i due grossi centri di formazione da anni dominanti nella zona, quelli di Auxerre e Lyon, provando invece a distinguersi e ad offrire qualcosa di differente.

E’ chiaro che nella decisione di Malouda di legarsi al Dijon un peso non indifferente l’ha avuto certamente la presenza nella rosa del fratello Lesly (nella foto in basso, da dfco.fr) , esterno di centrocampo di ventisette anni, e la gratitudine per il club che gli ha dato l’opportunità di rientrare nel giro del calcio professionistico: cresciuto nel centro di formazione del Lens con cui aveva anche esordito in Ligue 1, il ragazzo in seguito si era un po’ perso per strada e, dopo una stagione in Ligue 2 nell’Istres nel 2006-2007, era finito prima tra gli amatori del Toulouse Fontaines in CFA2 e poi addirittura tra quelli del’Annouellin in Promotion d’Honneur Régionale, dove il Dijon è andato a pescarlo due anni fa.

Quello di Lesly potrebbe sembrare nient’altro che un caso fortuito ed invece è il frutto di una politica ben precisa da parte della società, tanto che al termine dell’ultima e decisiva partita di Angers l’allenatore Patrice Carteron (in basso, foto EQ) affermerà raggiante “Ci è riuscita una scommessa completamente folle”. E proprio il quarantenne ex difensore del Lyon, alla guida dei Rouges dall’estate 2009, ne è stato il principale artefice , proponendo a Gnecchi una soluzione creativa per costruire la squadra partendo dal quindicesimo budget del campionato: un progetto articolato intorno a giocatori provenienti dalle serie inferiori, idea che Carteron aveva già cominciato a mettere in atto quando era sulla panchina del Cannes in National e che a Dijon viene inizialmente bollata da parecchi consiglieri del presidente come “suicida”. Ma il tecnico bretone è un uomo dalla mentalità aperta, che nella sua carriera da giocatore ha conosciuto tutte le categorie, dalla Division d’Honneur alla Ligue 1, e che dunque non ha i pregiudizi tipici di alcuni allenatori legati un po’ rigidamente al percorso più classico del calcio francese, quello che dal centro di formazione conduce direttamente al mondo professionistico; sa bene che sono tanti, più di quanti si possa pensare, i ragazzi che hanno una maturazione calcistica più lenta e che rispetto ad altri coetanei esplodono in una fase successiva, quando i vari centri di formazione li hanno già scartati e loro sono dunque ormai stati inghiottiti dall’immenso bacino dei campionati amatoriali, un bacino ricco di perle che basta solo avere la volontà di andare a cercare.

Gnecchi sceglie cosi di sposare il progetto di Carteron, che ha sviluppato un fiuto quasi infallibile nel valutare istintivamente il potenziale dei ragazzi e che nelle sue ricerche si avvale anche di due collaboratori messi a disposizione dal club e della consulenza di Sport Profile Consulting, società specializzata nel settore di cui il Dijon si serve da parecchi anni, che può contare su osservatori sparsi ovunque nel mondo ed è particolarmente attenta a raccogliere informazioni sul profilo psicologico dei giocatori, aspetto che disponendo di un budget ristretto diventa ancor più fondamentale perché aiuta a ridurre il margine di errore: è proprio in questo modo che ad esempio sono arrivati vari elementi adocchiati nei settori giovanili dei club italiani, come Aubameyang –oggi a Saint-Etienne- Ribas o Bamba (in azione nella foto Bruchot), il giovane laterale destro ivoriano che prima di approdare in Borgogna era considerato uno dei giovani più promettenti della Primavera della Juventus e che con Carteron ha fatto grandi progressi, migliorando specialmente nella fase difensiva che era il suo principale punto debole. Il suolo francese resta tuttavia il terreno di caccia prediletto e nello scorso maggio è stata appositamente organizzata una giornata di selezione per una quarantina di giocatori individuati nei mesi precedenti, che sono stati divisi in quattro squadre e si sono affrontati in due partite: ad uscirne con un contratto in tasca sono stati in tre, Altama, Martin e Ogier, che l’anno passato giocavano tutti in CFA, rispettivamente con il Lille B, con il FC Libourne-Saint-Seurin e con l’ AS Lyon-Duchère, il secondo club di Lyon. Complessivamente sono stati ben quindici i nuovi arrivi nel corso dell’estate 2010 e fa una certa impressione constatare come solo tre di questi, il portiere Padovani, il centrocampista Sankharé e l’attaccante Badiane, avessero già giocato in precedenza in Ligue 2 ed il solo Padovani per più di una stagione (*).

Chiaramente, perché un progetto del genere possa funzionare assume un ruolo centrale il lavoro dei preparatori e dell’intero staff medico, in quanto è necessario gestire con particolare attenzione il passaggio dai carichi leggeri e a cadenza generalmente bisettimanale tipici del mondo amatoriale a quelli quotidiani e di diversa intensità del calcio professionistico: eccellente da questo punto di vista il risultato ottenuto a Dijon, dove addirittura il numero di infortuni registrato nel corso del campionato è stato tra i più bassi in assoluto della categoria; uno dei segreti si chiama Stéphane Renaud (in basso, foto J.-Y.R.), fa il fascioterapeuta ed è legato a Carteron da un’amicizia decennale, cominciata quando il tecnico giocava ancora e si era rivolto allo specialista originario di Nantes per guarire dai cronici dolori alle ginocchia; conosciuto a livello internazionale nell’ambiente del calcio dove opera da quasi vent’anni, Renaud, che si prende cura tra gli altri di Drogba, Malouda, Essien e Kalou, ha iniziato a collaborare col Dijon all’inizio della scorsa stagione e la sua tecnica terapeutica derivata dall’osteopatia, basata su piccoli movimenti mirati a sciogliere le tensioni fisiche e psicologiche del corpo, ha davvero fatto miracoli.

E’ essenziale poi sottolineare il fatto che ben poche delle nuove reclute pescate nelle serie inferiori hanno di fatto svolto un ruolo di semplici comprimari venuti per rimpolpare la rosa. A titolo di esempio esplicativo, basta prendere in considerazione il dato relativo ai migliori marcatori del Dijon in campionato: alle spalle del capocannoniere Ribas, a cui Carteron ha consegnato la fascia di capitano a soli ventidue anni e che prima di vestire la maglia rouge poteva vantare una vera e propria esperienza di gioco solo a livello giovanile, troviamo a quota sei gol un terzetto composto da Eric Bauthéac, Raphaël Caceres e dal già citato Younousse Sankharé, tutti arrivati nel corso dell’ultima campagna acquisti; il primo, ventitré anni, è stato scovato insieme al difensore Paulle nel Cannes, ambiente che Carteron conosce molto bene avendovi lavorato per un biennio, ed è un’ala sinistra brevilinea e guizzante formata calcisticamente nel centro di formazione del Saint-Étienne, che l’aveva poi lasciato libero senza offrirgli un contratto professionistico; il secondo, attaccante longilineo in grado di muoversi anche in posizione più arretrata, anch’egli ventitreenne, era in National all’US Luzenac, club di un paesino di settecento abitanti annidato in mezzo ai Pirenei: un curioso aneddoto che lo riguarda narra che nel corso del precampionato, prima di accordarsi con il Dijon, incontrò in amichevole con la sua squadra il Toulouse, i cui tifosi dopo averlo visto giocare lanciarono una petizione su internet per chiederne l’acquisto in sostituzione di Gignac appena partito per Marseille; infine il terzo, ventidue anni, era una promessa del Paris Saint-Germain, che vanta anche parecchie convocazioni nell’Under 21 di Mombaerts ma che nella capitale non è mai riuscito a ritagliarsi il suo spazio: in un contesto ambientale notoriamente difficile come quello parigino, pare che abbiano influito anche un carattere allora ancora un po’ immaturo ed il fatto di essere schierato principalmente da esterno e non nella sua posizione preferita di centrocampista centrale. Il Dijon ha saputo trovarli, coglierne il potenziale ed offrire a loro e ad altri l'ideale trampolino di lancio: e siccome la fortuna aiuta sempre gli audaci, ecco che il club che ha fatto della pesca nelle categorie inferiori una vera e propria piccola arte è stato ricompensato dal destino che gli ha offerto su un piatto d’argento quello che si è poi rivelato il miglior centrocampista del campionato, Benjamin Corgnet.

Ribas, Sankharé e Caceres- Foto Bruchot

Focus su…Benjamin Corgnet La rivelazione della Ligue2 2010-2011 ha ventiquattro anni, non ha mai frequentato alcun centro di formazione e fino ad un anno fa giocava a Chasselay in quinta divisione mentre studiava per diventare ottico. Nato il 6 aprile 1987 a Thionville, in Mosella (Lorena), figlio di un ingegnere, Benjamin Corgnet cresce con la famiglia nella regione lionese divertendosi a tirare i primi calci nel Saint-Genis-Laval; intorno ai dieci anni, come molti ragazzini della sua età che vivono nella stessa zona, ha l’opportunità di entrare nel centro di formazione del Lyon, ma il padre lo dissuade, consigliandogli piuttosto di concentrarsi sullo studio. Una volta maggiorenne, nel 2005, Benjamin va dunque a giocare in Division d’Honneur nell’US Millery-Vourles, club dei dintorni, ed è felice della sua vita da studente, tra le feste con gli amici di sempre e le lezioni di ottica intervallate dall’allenamento del giovedi e dalla partita del sabato; quattro anni dopo viene notato dal Monts d’Or Azergues Foot di Chasselay, altra squadra dell’area del Rodano che milita in CFA 2 ed il cui presidente onorario è nientemeno che Ludovic Giuly: prima di raggiungere il centro di formazione dell’OL, l’ex attaccante di Paris Saint-Germain e FC Barcelona ha infatti iniziato proprio qui, quando ancora il club aveva la vecchia denominazione di Beaujolais Monts d’Or, ed a lui è intitolato il piccolo stadio da 1500 posti in cui vengono disputati gli incontri casalinghi. Ad ogni modo, inizialmente Corgnet non vorrebbe nemmeno trasferirsi perché è affezionato al Millery-Vourles e perché la quinta divisione gli sembra qualcosa di enorme, ma è il suo stesso allenatore ad incoraggiarlo al salto e alla fine il ragazzo si convince, andando cosi incontro al suo sorprendente destino.

Corgnet con la maglia del Monts d'Or Azergues Chasselay:
è il secondo da sinistra nella fila in basso -foto foot69.fr

Caso vuole infatti che nel MDA Chasselay a giochi anche l’ex terzino dell’OL Ghislain Anselmini, che a quarant’anni non ha ancora appeso le scarpe al chiodo; che ad un certo punto quest’ultimo sia infortunato e, costretto ad assistere alle partite dalla tribuna, rimanga folgorato dal nuovo arrivato e capisca di avere di fronte un giocatore di categoria superiore; e che, infine, un giorno incontri fortuitamente alla stazione il suo ex compagno di squadra Patrice Carteron e gli suggerisca di dare un’occhiata al giovane centrocampista: il tecnico del Dijon ascolta il suggerimento e a dicembre 2010 Corgnet viene invitato in Borgogna per sostenere un provino; quando lo vede all’opera, all’occhio esperto di Carteron basta un attimo per decidere che è il caso di chiamare immediatamente il presidente Gnecchi per chiedergli di non lasciarsi sfuggire l’occasione e di metterlo sotto contratto. A Benjamin viene addirittura proposto di unirsi ai Rouges fin da gennaio, ma la sua risposta fa capire chiaramente di che pasta è fatto il ragazzo, che declina l’offerta perché a inizio stagione si è impegnato con i dirigenti di Chasselay e perché prima ci tiene a completare gli studi, visto che “non si può mai sapere cosa riserverà il futuro”, e preferisce nel frattempo limitarsi a firmare un preaccordo; cosi finisce alla grande il campionato nel Monts d’Or Azergues, trascinandolo alla promozione in CFA: senza di lui, nella stagione successiva il piccolo club rodaniano tornerà malinconicamente in CFA 2. Nell’estate 2010 Corgnet raggiunge la sua nuova squadra e Carteron lo fa debuttare già in occasione del primo impegno ufficiale, il primo turno di Coupe de la Ligue che il 30 luglio oppone al Gaston Gerard il Dijon all’Amiens (1-2 d.t.s.); anche in campionato, Benjamin viene schierato da titolare fin dalla prima giornata (6 agosto, Dijon-Angers 0-0) e non ci mette molto a finire sui taccuini di innumerevoli club francesi ed esteri, tra i quali il Liverpool, che lo fanno visionare più volte. Alla fine, metterà insieme trentadue presenze in Ligue 2 di cui ventisette dal primo minuto, un gol e due assist ed ancora una volta concluderà la stagione con una promozione , venendo nel frattempo candidato con Ribas (poi vincitore), Privat e Haddad al premio UNFP di miglior giocatore della categoria ed entrando nell’undici ideale del campionato votato dai colleghi.

Corgnet in azione con la maglia del Dijon -foto Chronofoot

Centrocampista completo, Corgnet è molto abile nel recupero del pallone ed in grado di assicurare grande movimento e quantità, ma è dotato allo stesso tempo di ottima tecnica e di una visione di gioco che spesso gli consente di trovare il varco giusto per smarcare i compagni; fisico normolineo e compatto (180 cm. per 75 kg), stile sobrio ed efficace, ha rapidità, intelligenza e se la cava bene anche nel gioco aereo; con Sankharé ha formato nel cuore del centrocampo di Carteron una coppia complementare e dal costante rendimento elevato. Ragazzo posato, non sembra soffrire molto la pressione e ha saputo mantenere i piedi per terra e le stesse abitudini di prima, anche se tempo fa ha confessato di aver avuto un iniziale momento di sbandamento quando all’improvviso ha cominciato a leggere il proprio nome su tutti i giornali e si è ritrovato proiettato in un’altra dimensione. Se vogliamo trovargli un limite, l’unica vera e propria incognita al momento è rappresentata dalla tenuta fisica: il brusco passaggio dai due allenamenti settimanali all’allenamento quotidiano non è stato indolore e gli adduttori l’hanno fatto soffrire parecchio. Corgnet è legato al Dijon fino al 2014, visto che dopo avergli fatto firmare il primo contratto da professionista nel luglio 2010, un biennale, i dirigenti si sono affrettati a proporgli un prolungamento di due ulteriori stagioni ad ottobre, non appena si sono resi conto fino in fondo del tesoro che avevano tra le mani; l’insperata promozione conquistata dalla squadra di Carteron farà comunque sì che di fatto Benjamin si fermi in Borgogna per un altro anno. In attesa di vedere se l’impatto con l’élite avrà il medesimo esito trionfale del precedente salto di categoria, Ghislain Anselmini, divenuto nel frattempo un fidato consigliere, ha pronosticato per il ragazzo passato nello spazio di pochi mesi dagli amatori alla Ligue 1 un futuro prossimo con la maglia della Francia.

La rosa al completo del Dijon posa davanti al Palazzo dei Duchi
di Borgogna in Place de la Libération
(*) Ecco nel dettaglio tutti i giocatori arrivati a Dijon nell’ultima campagna acquisti, con la provenienza di ciascuno e gli eventuali precedenti in Ligue 2 :

Jean-Daniel Padovani, portiere, Francia, classe 1980, proveniente dall’Angers – 35 presenze (35 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 2 con l’Angers.
Baba Tchagouni, portiere, Togo, classe 1990, proveniente dal Lille B (CFA) –2 presenze (1 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Abdoulaye Bamba, difensore esterno, Costa d’Avorio, classe 1990, proveniente dalla Juventus Primavera- 24 presenze (22 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Charley Fomen, difensore esterno, Camerun, classe1989, proveniente dall’Olympique Marseille B (CFA2), in prestito- 28 presenze (27 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Florent Ogier , difensore centrale, Francia, classe 1989, proveniente dal Lyon-Duchère (CFA)- 16 presenze (16 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Steven Paulle, difensore centrale, Francia, classe1986, proveniente dal Cannes (National)- 34 presenze (33 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Nicolas Seguin, difensore, Francia, classe 1990, proveniente dal Lyon B (CFA), in prestito – 3 presenze (3 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Sanaa Altama, centrocampista, Costa d’Avorio, classe 1990, proveniente dal Lille B (CFA)- 6 presenze (2 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Benjamin Corgnet, centrocampista, Francia, classe 1987, proveniente dal MDA Chasselay (CFA2)- 32 presenze (27 da titolare), nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Jérôme Martin, centrocampista esterno, Francia, classe 1986, proveniente dal Libourne-Saint-Seurin (CFA) -4 presenze(di cui 3 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Younousse Sankharé, centrocampista, Francia, classe 1989, proveniente dal Paris Saint-Germain B (CFA), in prestito- 27 presenze (26 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 2 con il Reims (prestito dal PSG) ed in Ligue 1 con il PSG.
Eric Bauthéac, ala, Francia, classe 1987, proveniente dal Cannes (National)- 36 presenze (34 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.
Lhadji Badiane, attaccante, Francia, classe 1987, proveniente dal Rennes B (CFA), in prestito - 19 presenze (8 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 2 con il Clermont (prestito dal Rennes)
Raphaël Caceres, attaccante, Francia, classe 1987, proveniente dal Luzenac (National)- 30 presenze (19 da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Lgue 2.
Mehdi Courgnaud, attaccante, Francia, classe 1990, proveniente dal SO Romorantin (CFA ) – 4 presenze (nessuna da titolare) nel 2010-2011, nessuna precedente presenza in Ligue 2.


Ed ecco anche gli altri giocatori della rosa, arrivati nelle stagioni precedenti:

Franck Grandel, portiere, Francia (Guadalupe), classe 1978 , senza squadra (ultimo club FC Utrecht), arrivato nell’estate 2009 – 2 presenze (2 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 2 con il Troyes.
Alexis Zywiecki, difensore, Francia, classe 1984, proveniente dal Lille B, arrivato nel gennaio 2007- 24 presenze (23 da titolare) nel 2010-2011, esordio in Ligue 2 col Dijon.
Chaher Zarour, difensore centrale, Francia, classe 1983, proveniente dal Cannes (National), arrivato nell’estate 2009 – 19 presenze (17 da titolare) nel 2010-2011, esordio in Ligue 2 col Dijon.
Mickael Isabey, centrocampista, Francia, classe 1975, proveniente dal Sochaux (Ligue 1), arrivato nell’estate 2009- 26 presenze (11 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 1 e in Ligue 2 con il Sochaux.
Stéphane Morisot, centrocampista, Francia, classe 1978, proveniente dal Niort (Ligue 2), arrivato nell’estate 2008- 28 presenze (23 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 1 ed in Ligue 2 con il Metz, in Ligue 2 con Sedan, Troyes e Niort.
Lesly Malouda, centrocampista, Francia, classe 1983, proveniente dal FC Annouellin (PHR) , arrivato nell’estate 2009- 19 presenze (10 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 1 con il Lens ed in Ligue 2 con l’Istres.
Florin Bérenguer, ala, Francia, classe 1989, proveniente dal Sochaux B (CFA), arrivato nell’estate 2009- 23 presenze (20 da titolare) nel 2010-2011, esordio in Ligue 2 con il Dijon.
Cristophe Mandanne, attaccante, Francia, classe 1985, proveniente dal Tours, arrivato nell’estate 2008- 23 presenze (11 da titolare) nel 2010-2011, in precedenza aveva giocato in Ligue 2 con Le Havre, Tours e Reims.
Sebastian Ribas, attaccante, Uruguay, classe 1988, proveniente dall’Inter Primavera, arrivato nell’estate 2008- 38 presenze di cui 36 da titolare, esordio in Ligue 2 col Dijon.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...