sabato 18 giugno 2011

FIFA U-17 World Cup Mexico 2011 - I convocati delle 24 squadre/ Le prospettive della Francia


Sabato 18 giugno prenderà il via in Messico la quattordicesima edizione del Mondiale Under 17 e la Francia, alla quarta partecipazione della storia, si aggrappa al suo totem Yaisien e alla cabala: esattamente dieci anni fa, nell’ultima occasione in cui la competizione fu disputata sul suolo centroamericano, a Trinidad&Tobago, furono infatti proprio i Bleuets ad aggiudicarsi l’edizione 2001, superando in finale la Nigeria con un netto 3-0 ed iscrivendo per la prima ed unica volta il proprio nome nell’albo d’oro del trofeo nato nel 1985.

Se vogliamo esaminare le prospettive della squadra di Patrick Gonfalone da un punto di vista più razionale, tuttavia, la cautela diventa d’obbligo e gli interrogativi si moltiplicano. Globalmente, l’impressione è la medesima lasciata negli ultimi anni da molte rappresentative giovanili francesi, quella di un grosso potenziale inespresso a cui finora è sempre mancato qualcosa per riuscire a svelarsi appieno. Piazzatasi terza nel gruppo A alle spalle di Danimarca ed Inghilterra, posizione sufficiente per staccare il biglietto per il Messico ma non per evitare una precoce eliminazione, la formazione vista all’opera al recentissimo Europeo di categoria in Serbia ha suscitato una certa perplessità; probabilmente non tale da pregiudicare il passaggio del primo turno del Mondiale, obiettivo alla portata in un girone che oltre alla temibile Argentina del campione del mondo 1986 Oscar Garre prevede due avversari sulla carta più abbordabili quali Giappone e Giamaica, tale però da nutrire qualche legittimo dubbio sulle sue effettive possibilità di arrivare fino in fondo.

Se, nonostante qualche evitabile sbavatura, la difesa è parsa tutto sommato il reparto più affidabile e la scelta di schierare tra i pali Mpasi al posto del titubante Beunardeau della Fase Elite sembra averle dato ulteriori certezze, le note dolenti sono venute soprattutto dal centrocampo e dall’attacco, con evidenti difficoltà tanto nella creazione del gioco quanto nella sua finalizzazione. La contemporanea assenza di automatismi collettivi e di un centrocampista che avesse le caratteristiche del regista ha fatto sì che, con il 4-3-3 messo in campo inizialmente nelle due partite contro Inghilterra e Serbia come con il 4-2-3-1 visto contro la Danimarca, il gioco tendesse a passare quasi esclusivamente dai piedi di Yaisien. Evidentemente, l’idea di schierare il piccolo prodigio parigino da trequartista centrale e non sulla destra dove lo abbiamo visto in precedenti circostanze è nata proprio dalla volontà di porre rimedio alla mancanza di collegamento tra centrocampo e attacco osservata in più di un frangente nella Fase Elite; ma il fatto di non disporre di soluzioni alternative ha tolto qualcosa all’eccezionale imprevedibilità del ragazzo e, soprattutto, ha portato ad un inevitabile ristagno del gioco ogni volta che quest’ultimo è calato fisicamente, cosa puntualmente avvenuta nei secondi tempi, a conferma peraltro di una maturazione atletica definitiva ancora da compiersi. Inoltre, l’essere costantemente nel cuore dell’azione comporta per forza di cose un dispendio di energie notevole, penalizzante per una lucidità sotto porta che nella breve e folgorante carriera di Yaisien è sempre stata la piacevole costante ma che in Serbia ha un po’ difettato.

Abdallah Yaisien: la Francia non può prescindere da lui.

Questa considerazione riporta immediatamente all’altro problema, quello del gol, visto che se si escludono Haller ed in parte lo stesso Yaisien, nessuno degli elementi offensivi presenti in rosa, né Laborde, né Nangis, né Vercleyen, ha le caratteristiche tipiche del goleador di razza: la necessità di un’alternativa credibile a Haller, fondamentale anche per presenza fisica, è emersa in tutta la sua evidenza nella terza e decisiva sfida persa contro la Danimarca, quando Gonfalone, presumibilmente ritenendolo stanco, ha tolto dal campo il gigante dell’Auxerre: con Haller fuori e Yaisien in debito d’ossigeno la Francia, che fino al momento del gol della Danimarca aveva creato le occasioni più nitide e ai punti non avrebbe meritato lo svantaggio, è gradualmente sparita dal campo. Va da sè che, oltre alla scelta di non portare un elemento creativo tra i quattro centrocampisti centrali selezionati, l’altra rinuncia di Gonfalone che ha fatto discutere non poco è quella a M’Baye Niang, autentica rivelazione dell’ultimo scorcio di Ligue1 con la maglia del Caen, nelle cui giovanili aveva oltretutto stabilito una buona intesa tecnica con Nangis: colui che sarebbe stato il perfetto alter ego di Haller e molto probabilmente anche qualcosa di più, dopo aver partecipato alla fase di qualificazione non è più stato preso in considerazione –si dice per preservare gli equilibri del gruppo- e ha così successivamente deciso di rispondere alla chiamata della selezione olimpica senegalese, anche se il suo entourage ha fatto sapere che per il momento si tratta di una semplice esperienza di vita e non di un orientamento definitivo. Ad ogni modo, mentre il problema del centrocampo è apparentemente rimasto irrisolto, la convocazione di Yassine Benzia, che porta in dote trentasei gol segnati nella sua prima stagione con la maglia degli U17 Nazionali dell'OL, è la novità più interessante di Gonfalone ed offre finalmente un'opzione supplementare al reparto offensivo , benché la sua struttura fisica non sia paragonabile a quella di Haller o di Niang.


Sébastien Haller, fondamentale nel ruolo di pivot -foto Lhéritier

In quanto al gioco, considerando che il gruppo scelto da Gonfalone è questo e che una manovra fluida non si può certamente improvvisare da un giorno all’altro, piuttosto che il 4-2-3-1 che costringe Haller a sfiancarsi e i vari Nangis e Laborde ad esprimersi in una posizione non ideale sulla linea dei trequartisti, appare più adatto alle caratteristiche dei giocatori un 4-3-1-2 (o un 4-3-3) con un centrocampo più folto che dia maggior protezione alla difesa, maggior libertà d'azione a Yaisien e favorisca gli inserimenti di Meite, il più talentuoso dei centrocampisti. Quello che è certo è che non c'è più tempo per gli esperimenti: la squadra di Gonfalone, reduce da una striscia di cinque partite consecutive senza vittoria tra Europeo ed amichevoli, nella giornata inaugurale del torneo è attesa dall'Argentina per un battesimo di fuoco che potrà subito mettere alla prova le sue reali ambizioni.

I giocatori - Al termine della Fase Elite di qualificazione all’Europeo, avevamo presentato uno per uno tutti i ragazzi che avevano partecipato alla vittoriosa spedizione: qui lo speciale, che include due approfondimenti dettagliati su Yaisien e Laporte. Sedici di loro sono presenti anche al Mondiale messicano: si tratta dei portieri Beunardeau e Mpasi, dei difensori Calvet, Conte, Ikoko, Laporte, Mendy e Zouma, dei centrocampisti Bakayoko, Meite, Nkusu, Tameze e Yaisien e degli attaccanti Haller, Laborde e Nangis. A questo gruppo vanno aggiunti i centrocampisti Madianga e Vercleyen, già convocati per l’Europeo in Serbia, e gli ultimi arrivati, il portiere Nardi, il difensore Bourdin e l’attaccante Benzia; rispetto dunque alla Fase Elite, gli esclusi sono Jobello e Touré: da notare che quest’ultimo era nella lista per la Serbia in luogo di Tiemoue Bakayoko. Più in basso troverete comunque l’elenco ufficiale dei convocati pubblicato sul sito della FIFA; di seguito invece una brevissima presentazione dei cinque ragazzi che non erano alla Fase Elite.


La novità Benzia, un'alternativa per l'attacco -foto FFF

Karl Mayindou Madianga- Centrocampista, Le Mans U.C.72 –Nato a Le Mans il 30/1/1994- Entrato nel giro di Gonfalone solo alla vigilia della Fase Elite, era stato poi tagliato fuori da un infortunio e rimpiazzato all’ultimo momento da Bakayoko. Centrocampista difensivo, abile nel recupero del pallone, con i suoi 172 cm. ha un profilo fisico differente da quello degli altri centrocampisti centrali della rosa, meno potente e più rapido, che potrebbe vagamente ricordare quello di Matuidi. In Serbia ha giocato da titolare nel centrocampo a tre schierato contro l’Inghilterra nella prima partita.

Jordan Vercleyen- Centrocampista, Le Havre A.C. –Nato a Saint-Quentin il 7/2/1994- La vera sorpresa nelle convocazioni per l’Europeo: prima dell’amichevole che ha opposto la Francia al Ruanda alla vigilia della partenza per la Serbia, contava un’unica presenza in tutto il biennio U16/U17, risalente al giugno 2010 (Francia-Germania 3-3, amichevole). Dal 2008 al Le Havre, che l’ha pescato nell’Olympique Saint-Quentin, è un destro talentuoso, brevilineo (173 cm.), che può giocare da trequartista o da punta esterna; in Serbia, dove ha partecipato a tutti e tre gli incontri (una presenza da titolare, due da subentrante), Gonfalone l’ha impiegato sulla destra e il ragazzo non ha inciso particolarmente.

Paul Nardi- Portiere, A.S. Nancy Lorraine –Nato a Vesoul il 18/5/1994- L’ultimo arrivato nel gruppo in ordine cronologico, dato che l’amichevole di preparazione al Mondiale che la Francia ha disputato contro il Congo il 1° giugno (2-2) e in cui il ragazzo ha difeso i pali nel secondo tempo è stata la sua prima presenza assoluta tra i Bleuets. Il più alto dei tre portieri in rosa con i suoi 187 cm. contro i 182 di Beunardeau e i 180 di Mpasi, in Messico sarà il terzo nella gerarchia; nel Nancy, a cui è approdato nel 2006 dopo aver giocato fino ai tredici anni con il Vesoul Haute-Saône, il club della sua città, ha esordito appena sedicenne nella squadra riserve in CFA2.

Pierre Bourdin- Difensore, Paris Saint-Germain –Nato a Vincennes il 6/1/1994- Dopo qualche convocazione nel corso nel biennio, con l'ultima apparizione nel settembre 2010, Gonfalone l’ha rispolverato in vista del Mondiale, infoltendo ulteriormente la colonia parigina che poteva contare già su Mpasi, Conte, Ikoko e Yaisien, tutti compagni di Bourdin negli U17 Nazionali del PSG che si sono appena aggiudicati il titolo francese di categoria. Centrale difensivo che mostra sicurezza e maturità soddisfacenti in relazione alla giovanissima età, nel club forma con Conte un’inscindibile cerniera nel cuore della difesa fin dai tempi del centro di preformazione; qui i due sono chiusi da Calvet e Zouma e dovrebbero partire dalla panchina.

Yassine Benzia - Attaccante, Olympique Lyonnais –Nato a Saint-Aubin-les-Elbeuf l’8 settembre 1994- Presente in tre amichevoli giocate dall’U16 nel 2010, è tornato in gruppo in occasione della partita preparatoria contro il Congo, sulla scia dell’eccellente stagione disputata nelle fila degli U17 Nazionali del Lyon: arrivato la scorsa estate dall’US Quevilly, nella nuova squadra ha avuto fin da subito un grande impatto mettendo a segno ben trentasei reti in campionato, a cui ne va aggiunta qualche altra realizzata quando è stato occasionalmente aggregato agli U19. Segna con entrambi i piedi come di testa ed unisce doti di opportunismo, buon dribbling e capacità di giocare spalle alla porta; tende a peccare un po’ di individualismo, il suo principale difetto.


I Bleuets si allenano sulla spiaggia di Monterrey -foto FFF

Non solo i ragazzi di Gonfalone... - Altri sette ragazzi che giocano in Francia prenderanno parte al Mondiale messicano e cinque di questi lo faranno con la selezione della Costa d’Avorio, guidata dall’ex portiere del Toulouse e della nazionale ivoriana Pierre Alain Gouaméné ed inserita in un complicato girone F in compagnia di Brasile, Danimarca ed Australia. Tra loro ce ne sono due che nel corso del 2010 hanno risposto ad una chiamata di Gonfalone, optando successivamente per il cambio di maglia: Mory Koné, difensore del Le Mans -che può quindi contare su un terzo rappresentante in aggiunta a Beunardeau e Madianga- è stato schierato nell’amichevole che la Francia ha perso lo scorso agosto contro la Russia; Jérémi Kimmakon, attaccante dello Chateauroux che ha già fatto il suo debutto nella squadra riserve in CFA2, ha invece partecipato ad uno stage ma non è mai sceso in campo. Anche Sochaux e Guingamp possono vantare un portabandiera, rispettivamente Yored Konate, portiere considerato molto promettente, e Dorian Kouamé, centrocampista offensivo inamovibile negli U17 Nazionali della squadra bretone. C’è poi Anderson Banvo, gigantesco attaccante del PSG che diventa così, con ben sei elementi, il club francese più rappresentato al Mondiale, davanti ad Auxerre, Le Havre, Le Mans e Nancy con tre; insieme a Nardi e Tameze, con gli U17 loreni gioca infatti anche il trequartista Bonfils Kabanda, che nel torneo difenderà i colori del Ruanda, sorteggiato nel girone C con Inghilterra, Uruguay e Canada. Ed il capitano del Canada è Samuel Piette, centrocampista nato in Québec che il Metz ha accolto nell'autunno 2010 nell'ambito di un rapporto di collaborazione con il nordamericano FC Boisbriand; sono complessivamente quattordici i club dell'Esagono, nove di Ligue 1 e cinque di Ligue 2, che dunque mandano in Messico almeno un giocatore.

Cinque ragazzi della Costa d'Avorio giocano in club francesi -foto fifa.com

Infine, doverosa la citazione per Richard Tardy, il sessantenne tecnico francese che ha guidato proprio le Amavubi (Vespe) del Ruanda alla prima storica qualificazione a un Mondiale Under 17, arrendendosi solo in finale di fronte al Burkina Faso nel torneo continentale africano giocato in casa a gennaio. Originario di Marseille, non troppo conosciuto in Francia al di fuori dell’ambiente degli addetti ai lavori, Tardy ha lavorato dal 1980 al 1997 per la Federazione Francese, occupandosi dei Bleuets U17 e U20, ed in seguito ha avuto esperienze un po’ ovunque, in Marocco, Costa d’Avorio, Grecia, Libano ed Emirati Arabi, prima di tornare in patria dove fino a metà del 2010 faceva ancora parte dello staff del Saint-Etienne: per un periodo è stato indicato come allenatore dei Verts sulle distinte ufficiali degli incontri, finché Galtier non poteva formalmente figurarvi per mancanza dei requisiti necessari. Dal luglio dello scorso anno è in carica in qualità di selezionatore dell’ U17 del Ruanda e si dichiara soddisfatto dei progressi del calcio ruandese, che negli ultimi anni ha investito parecchio sulla formazione creando diverse accademie; il principale problema resta tuttavia la mancanza di competizione che impedisce ai ragazzi di confrontarsi e di verificare il proprio livello, poiché nel paese non esiste ancora il calcio professionistico. In Messico in ogni caso l’impresa appare quantomeno proibitiva per Tardy ed i suoi ragazzi, come si è visto sin troppo chiaramente nell’amichevole di preparazione organizzata a Clairefontaine contro la Francia nello scorso aprile e persa con un secco 5-0, in quello che è stato il primo incontro della storia tra due selezioni dei due paesi.


Il francese Tardy, selezionatore del Ruanda -foto izuba.org.rw

TUTTI I CONVOCATI DELLE 24 SQUADRE (*) :

Girone A

MESSICO

COREA DEL NORD

CONGO

OLANDA


Ebecilio (foto Sportsfile) è uno dei giocatori da tenere maggiormente d'occhio: i campioni d'Europa dell'Olanda nel girone A se la vedranno con i campioni d'Asia della Corea del Nord, con i padroni di casa del Messico e con il Congo








Girone B

GIAPPONE

GIAMAICA

ARGENTINA

FRANCIA


L'undici francese schierato da Gonfalone nell'ultima partita ufficiale, contro la Danimarca.In alto: Mpasi, Mendy, Zouma, Haller, Meite e Yaisien; in basso Laborde, il capitano Calvet, Nangis, Ikoko e Tameze -foto FFF

Girone C

RUANDA

INGHILTERRA


URUGUAY

CANADA



Nel girone C partono coi favori del pronostico l'Uruguay e l'Inghilterra di Hallam Hope
(nella foto gettyimages, in contrasto con Zouma), l'attaccante dell'Everton autore di tre gol nella fase finale dell'Europeo

GIRONE D

STATI UNITI

REPUBBLICA CECA


UZBEKISTAN


NUOVA ZELANDA



Gli USA, campioni CONCACAF ed unica squadra presente a tutte le edizioni della competizione; nel loro girone anche i neozelandesi, campioni dell'area oceanica -foto fifa.com

GIRONE E

BURKINA FASO


PANAMA


GERMANIA


ECUADOR



I campioni d'Africa del Burkina Faso, qui mescolati ai giocatori del Ruanda sconfitti di misura nella finale dello scorso 22 gennaio (foto Ferwafa); tra i loro avversari nel girone E, anche i vicecampioni d'Europa della Germania.

Girone F

AUSTRALIA


COSTA D'AVORIO

BRASILE


DANIMARCA



Nel Brasile campione del Sudamerica c'è anche
il desideratissimo Lucas Piazon -foto fifa.com

TUTTI GLI INCONTRI IN PROGRAMMA (N.B. L'ora è da intendersi come ora locale messicana, fuso orario italiano +7h):

Ottavi di finale

  • Match 37 : Mercoledi 29 giugno : Prima gruppo D - Miglior terza (BEF), 15:00 a Torreón
  • Match 38 : Mercoledi 29 giugno : Prima gruppo F - Seconda gruppo E, 15h00 a Guadalajara
  • Match 39 : Mercoledi 29 giugno : Seconda gruppo A - Seconda gruppo C, 18h00 a Morelia
  • Match 40 : Mercoledi 29 giugno : Prima gruppo B - Miglior terza (ACD), 18h00 a Monterrey
  • Match 41 : Giovedi 30 giugno : Prima gruppo E - Seconda gruppo D, 15h00 a Queretaro
  • Match 42 : Giovedi 30 giugno : Prima gruppo C - Miglior terza (ABF), 15h00 a Pachuca
  • Match 43 : Giovedi 30 giugno : Seconda gruppo B - Seconda gruppo F, 18h00 a Queretaro
  • Match 44 : Giovedi 30 giugno : Prima gruppo A - Miglior terza (CDE), 18h00 a Pachuca

Quarti di finale

  • Match 45 : Domenica 3 luglio : Vincente match 39 - Vincente match 37, 15h00 a Monterrey
  • Match 46 : Domenica 3 luglio : Vincente match 40 - Vincente match 38, 18h00 a Queretaro
  • Match 47 : Lunedi 4 luglio : Vincente match 41 - Vincente match 42, 15h00 a Morelia
  • Match 48 : Lunedi 4 luglio : Vincente match 43 - Vincente match 44, 18h00 a Pachuca

Semifinali

  • Match 49 : Giovedi 7 luglio : Vincente match 45 - Vincente match 46, 15h00 a Guadalajara
  • Match 50 : Giovedi 7 luglio : Vincente match 47 - Vincente match 48, 18h00 a Torreón

Finale per il terzo posto

  • Match 51 : Domenica 10 luglio : Perdente match 49 - Perdente match 50, 15h00 a Mexico

Finale

  • Match 52 : Domenica 10 luglio Vincente match 49 - Vincente match 50, 18h00 a Mexico

(*) Le liste dei convocati ed il programma della fase a gruppi sono tratti integralmente dal sito fifa.com

Le partite del girone B, quello della Francia, si giocheranno all'Estadio Universitario di Monterrey (foto Mexsport), che ha ospitato vari incontri dei Mondiale 1970 e 1986; abitualmente qui giocano i Tigres della vicina San Nicolas de los Garza.



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